Qualcuno ha deragliato, ha fatto andare un sacco di polvere in pista, ha lasciato dei detriti sull'asfalto o, ancora peggio, ha perso dell'olio su cui si rischia di pattinare. Un incidente di percorso. Grave, più degli altri. Ma non così grave da interrompere il Gran Premio.
Nel nostro Gran Premio quotidiano, professionale e personale, con i due ambiti che ormai iniziano a miscelarsi (che sia giusto oppure no) è entrata in pista una safety car. Rendiamocene conto.
Qualcuno ha deragliato, ha fatto andare un sacco di polvere in pista, ha lasciato dei detriti sull'asfalto o, ancora peggio, ha perso dell'olio su cui si rischia di pattinare. Un incidente di percorso. Grave, più degli altri. Ma non così grave da interrompere il Gran Premio.
La safety car, però, si è resa necessaria per intervenire, mettere tutto in sicurezza, evitare altri incidenti e ripulire il tracciato. Velocità limitata e nessun sorpasso, per la sicurezza di tutti. Ma si continua a stare in pista, ragazzi.
Ma, ricordate, non c'è bandiera rossa. Tra qualche giro la safety tornerà ai box. E ognuno potrà riprendere a correre sul serio.
Le auto (e i loro piloti) possono continuare a correre. Magari qualcuno consumerà carburante prezioso, magari qualcuno raffredderà un pò le gomme.
Chi è davanti non perde la posizione ma può ragionare per strategia, chi è dietro può cogliere l'occasione per recuperare un po' del suo ritardo. Si può scegliere di andare ai box per fare rifornimento, per cambiare le gomme. Si può approfittarne per qualche miglioria all'autovettura o semplicemente scegliere di accodarvi mentre il gruppo di ricompatta. Magari qualcuno deciderà di fermarsi per una sosta un po' più lunga, una pipì.
Ma, ricordate, non c'è bandiera rossa. Tra qualche giro la safety tornerà ai box. E ognuno potrà riprendere a correre sul serio. E, la differenza, la potrà farà la gestione dei giri sotto safety car. Se li avete impegnati bene. O se avrete rischiato. Se avete comunicato nel modo giusto. O se avrete perso un'occasione.
Dal punto di vista personale, rischiate il meno possibile. Dal punto di vista aziendale e imprenditoriale, invece, studiate la vostra strategia. Potrebbe essere vincente.
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